Cosa ci dice “Via Libera” della sosta irregolare a Milano

3 Ottobre 2024 Sottosopra Comunicazione

Cosa ci dice “Via Libera” della sosta irregolare a Milano

Era una notte buia e tempestosa quella dello scorso 26 maggio, ma le intemperie non hanno fermato oltre 2000 cittadine e cittadini milanesi che hanno aderito a “Via Libera”, la mappatura milanese delle auto in sosta irregolare. C’eravamo anche noi ed è stata un’esperienza incredibile.

Organizzata dal collettivo “Sai che Puoi?” e dalla Fondazione Mobilità in Città, l’iniziativa ha voluto dare contezza della sosta irregolare, un fenomeno che caratterizza Milano in particolare, se confrontata al resto delle grandi città europee.

Si è trattato del primo esperimento di questo tipo al mondo, che finalmente ha portato il tema della sosta irregolare fuori dal mondo delle impressionie dentro a quello dei dati di fatto.

E non è questione di fare le spie, bensì di delimitare i contorni del fenomeno. Perché solo con la consapevolezza derivante dai dati si può risalire alle cause ed eventualmente alle soluzioni per uno spazio pubblico che sia veramente di tutte e tutti. La sosta irregolare ha infatti un grande impatto sulla sicurezza stradale, sull’accessibilità e sulla qualità dell’ambiente che abitiamo. 

Oltre a coinvolgere direttamente i cittadini, l’iniziativa aveva anche l’obiettivo di esortare il Comune di Milano a rimettere al centro lo spazio pubblico con politiche attive e comunicative che incentivino un cambio di abitudini dei milanesi. Non è infatti la città ad avere pochi posteggi, ma i suoi cittadini ad avere troppe auto.

Il Comune di Milano offre infatti più del doppio dei posti auto – e con sistemi di tariffazione vantaggiosa – di altre città europee comparabili (22 posti auto su strada ogni 100 abitanti a Milano contro 7 a Barcellona e 6 a Parigi).

Da pochi giorni “Sai che Puoi?” ha pubblicato il report data-driven sul mastodontico lavoro svolto, prima, durante e dopo la raccolta dati. Ecco i punti salienti.

L’ampiezza del fenomeno: 64000 auto in sosta irregolare

La sera del 16 maggio 2024, tra le 18:00 e le 24:00, grazie all’aiuto di circa 2000 volontarie e volontari, sono state contate 63.990 auto in sosta irregolare nell’intero comune di Milano, una media di 37,7 auto/km. 

I numeri sono impressionanti:

  • 63.990 automobili in sosta irregolare contate in sole 4 ore di mappatura (sulla carreggiata, sul marciapiede o sul verde pubblico)
  • 547mila mq di spazio pubblico occupato (l’equivalente di 32 piazze del Duomo)
  • più di 36mila auto in sosta irregolare su carreggiata
  • più di 15mila auto in sosta irregolare su marciapiede
  • più di 11mila auto in sosta irregolare su aree verdi e parterre alberati.

Si tratta di numeri stimati per forza al ribasso, visto che non tengono conto degli utilizzatori diurni della città, i non residenti. 

Automobili sosta vietata a Milano

La maglia nera della sosta selvaggia spetta al Municipio 3 (Città Studi, Lambrate, Porta Venezia) con 8339 auto in sosta irregolare (53,7 auto/km). Il Nord Est di Milano detiene il triste primato sia delle auto in sosta su marciapiede (2497) che su parterre alberato (2506), mentre la zona con più auto in carreggiata è il municipio 8 (Sarpi, Portello, Fiera, Tre Torri) con 5212 auto. 

Qual è l’impatto della sosta irregolare a Milano?

L’urbanista Matteo Dondé nell’intervista che gli abbiamo fatto recentemente parlava di “arroganza dell’auto” a Milano. E più spazio si prendono le auto (legalmente o illegalmente) meno ne resta per le persone. nello specifico, le auto in sosta irregolare significano:

  • Meno sicurezza stradale: La presenza di auto sui marciapiedi costringe pedoni, anziani, bambini e persone con disabilità a percorsi pericolosi.
  • Ridotta accessibilità: La sosta selvaggia limita l’accesso ai mezzi pubblici, negozi e spazi verdi.
  • Scarso decoro urbano: Le auto parcheggiate in modo indiscriminato rendono più brutta la città.
  • Aumento dell’inquinamento: La ricerca del parcheggio aumenta il traffico e le emissioni nocive.

Come si mappa un’intera città? E a che pro?

Da dove si comincia, per mettere in piedi un’operazione di raccolta dati di tali dimensioni? Guarda un po’, dalla comunicazione. 

 

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Con questo video circolato tantissimo su Instagram e rilanciato da Repubblica, si sono raccolte le prime centinaia di iscrizioni, che hanno poi innescato il passaparola tra amici, gruppi e attivisti. Vista la grande adesione, si è scelto di dare all’iniziativa un carattere di “grande gioco” adatto anche ai bambini.

È così che si sono formate 800 squadre, per un totale di circa duemila cittadine e cittadini che hanno mappato le 3873 vie di Milano. Lo hanno fatto usando una webapp sviluppata dal team di “Sai che Puoi?”, i cui dati venivamo poi registrati ed elaborati in Parking Room: il centro di controllo con sei pc e tre schermi installato per l’occasione in un pub amico.

I dati raccolti sono stati poi validati secondo criteri quantitativi e qualitativi e trasformati in grafici e visualizzazioni per raccontare l’ampiezza del fenomeno. Un lavoro di straordinaria professionalità!

L’iniziativa, oltre ad aver evidenziato l’urgente necessità di un cambio culturale e politico per restituire lo spazio pubblico ai cittadini, ha avuto un impatto positivo nell’immediato, ovvero:

  • Più consapevolezza: Il progetto ha portato all’attenzione pubblica il problema della sosta irregolare, coinvolgendo cittadini e media.
  • Ha fornito dati reali: La mappatura ha fornito dati concreti e dettagliati per supportare le richieste di intervento alle istituzioni.
  • Ha rafforzato il senso di cittadinanza e comunità: L’iniziativa ha creato una rete di cittadini attivi e consapevoli, pronti a impegnarsi per migliorare la vivibilità di Milano.

“L’auspicio che abbiamo è che il grande lavoro di Via Libera, nella sua dimensione popolare e scientifica insieme, costituiscano un assist che le istituzioni – a partire dal Comune di Milano – possano e vogliano cogliere per migliorare la qualità della vita e ridurre le disuguaglianze nella città.” – Report Via Libera

densità auto sosta irregolare milano

Mancano parcheggi o ci sono troppe auto?

Controintuitivamente: la seconda. Controintuitivamente perché la sensazione quando si cerca parcheggio a Milano è che manchino spazi per la sosta (anche per questo preferiamo la bici!).

Ma è l’eccesso d’auto a causare la penuria di parcheggi, e l’eccesso delle auto, secondo i dati di Via Libera, è dovuto a:

  • Caratteristiche del quartiere/città come l’elevata densità abitativa e la presenza di ampi marciapiedi e aree alberate che possono incoraggiare il parcheggio illegale, ma anche la presenza di servizi e attrazioni.
  • Offerta di sosta gratuita e abitudine: Milano offre il doppio dei posti auto gratuiti rispetto ad altre città europee, alimentando una cultura della sosta selvaggia.
  • Mancanza di controlli: La bassa percentuale di sanzioni (meno dell’1,5% secondo i dati del Comune) genera un senso di impunità.
  • Scarsa sensibilità: Molti cittadini non percepiscono la gravità del problema e i suoi effetti negativi sulla vivibilità della città. Sono assuefatti a una normalità che di normale non ha nulla.

Quali soluzioni per il futuro delle strade milanesi?

La sosta irregolare è un problema complesso. Per questo una rappresentanza di “Sai Che Puoi?” e di Fondazione Mobilità in Città nel presentare il report al Comune di Milano ha evidenziato la necessità di un piano integrato che abbia come stella polare la giustizia sociale e preveda cinque esigenze di policy integrate: 

  • comunicazione
  • infrastruttura
  • controlli
  • disincentivi all’uso e possesso dell’auto
  • incentivi e rafforzamento di forme più sostenibili di mobilità

Secondo il collettivo, il piano di contrasto alla sosta irregolare può passare attraverso:

  • La riduzione dell’offerta di sosta gratuita: introdurre tariffe per i residenti, come avviene in altre città europee.
  • Il potenziamento dei controlli: programmare controlli mirati e costanti per disincentivare la sosta selvaggia.
  • Le campagne di sensibilizzazione: educare i cittadini sull’importanza del rispetto dello spazio pubblico.
  • Una revisione degli standard di parcheggio: promuovere la costruzione di nuovi edifici con meno posti auto.
  • Una Tariffazione disincentivante: introdurre tariffe differenziate in base al peso, alle dimensioni e all’impatto ambientale dei veicoli.

In conclusione, come le esperienze delle altre città del mondo dimostrano, la gestione strategica dei parcheggi serve a disegnare città più vivibili e a misura di tutte le persone, non solo di auto: ossia a disincentivare l’uso del mezzo privato e finanche il suo acquisto.” – Report Via Libera

In conclusione

Via Libera è un progetto in cui abbiamo creduto molto qui in Sottosopra, un esempio virtuoso di come comunicazione, partecipazione civica e dati possano contribuire a individuare e affrontare le criticità urbane. Un progetto con cui condividiamo valori, obiettivi e strategie e a cui siamo state orgogliose e onorate di aver potuto partecipare.

Il successo dell’iniziativa ha dimostrato che le persone a Milano sono pronte a mobilitarsi per riappropriarsi dello spazio pubblico e costruire una città più vivibile e sostenibile. Milano è nostra, prima che delle auto. 

Già tante città del mondo hanno avviato il cambiamento e hanno trovato soluzioni concrete a un problema complesso, gli esempi non mancano, cosa stiamo aspettando?

 


 

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