Che cosa ci ricorderemo del 2024 appena trascorso? Ancora una volta, l’Intelligenza Artificiale è al centro della scena. Dopo il “boom” di ChatGPT nel 2023, il 2024 ha confermato che l’IA generativa non è più una curiosità per pochi, ma una tecnologia ormai parte integrante della nostra esperienza online: openAI stima più di 200 milioni di utenti settimanali sulla piattaforma.
Le piattaforme AI, integrate in motori di ricerca, siti di e-commerce e app di messaggistica, si sono evolute così tanto da diventare vere e proprie “infrastrutture” della comunicazione digitale. Nel 2025, questa tendenza non farà che rafforzarsi, spingendo il panorama digitale verso un’era sempre più algoritmica e personalizzata, ma anche responsabile.
IA verificata e contenuti su misura
L’Unione Europea e altre istituzioni mondiali stanno lavorando a regolamentazioni che garantiscano un uso etico e trasparente dell’Intelligenza Artificiale, o il cosiddetto AI Act. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre la diffusione di fake news, deepfake e violazioni della privacy.
Allo stesso tempo, l’IA viene impiegata per creare esperienze “su misura”*, capaci di gestire enormi volumi di dati e proporre contenuti iper-personalizzati. Già nel 2024 molte aziende hanno sfruttato l’AI per suggerire prodotti, dialogare con gli utenti tramite chatbot evoluti e generare asset creativi dinamici. Nel 2025, la sfida sarà integrare questi strumenti in una strategia ancora più olistica, in cui media, creatività e dati lavoreranno in sinergia, con l’IA a orchestrare micro-momenti di interazione capaci di guidare il consumatore lungo tutto il funnel.
Contenuti sinceri e comunità di nicchia
In un contesto in cui siamo letteralmente sommersi di messaggi, l’utente medio esige sempre più trasparenza, autenticità e coerenza. I nano e micro influencer, insieme alle community verticali su piattaforme come Reddit o gruppi chiusi sui social, saranno protagonisti del 2025.
Questi ambienti favoriscono legami più stretti, contenuti reali e scambi di valore tra brand e consumatori. Lo studio di Dentsu* mette in evidenza come il potere delle nicchie sia destinato ad aumentare: interessi specifici e fandom appassionati permettono di intercettare pubblici ad alto coinvolgimento, spesso più propensi all’acquisto rispetto alle masse indistinte.
Video più brevi (e più lunghi), social più intimi
Se nel 2024 i video in formato short hanno dominato (basti pensare a YouTube Shorts), nel 2025 continuerà la sperimentazione di formati ibridi. TikTok testa già da tempo video più lunghi per competere con i “video-spiegoni” di YouTube, mentre le piattaforme di streaming investono sempre di più in contenuti live, sportivi e di intrattenimento interattivo. Crescerà il fenomeno del “cozy web”, spazi digitali privati come chat e gruppi ristretti, dove le persone condividono contenuti lontano da pubblicità invasive. Le aziende dovranno farsi trovare pronte, considerando format più discreti, brand integration intelligenti e ascolto attivo della community.
Privacy e cybersecurity in primo piano
La fine dei cookie di terze parti, l’ascesa di tecnologie crittografiche e l’espansione di normative privacy-centriche continuano a influenzare il marketing digitale. Secondo Dentsu*, le politiche sulla privacy saranno un pilastro fondamentale nel 2025: l’utente richiede chiarezza su come vengono usati i propri dati.
L’investimento in cybersecurity e protezione dei dati è ormai una conditio sine qua non per guadagnare (o mantenere) la fiducia del pubblico. Le aziende dovranno puntare su dati di prima parte, opt-in chiari e trasparenti, e comunicare con onestà le proprie politiche di trattamento dei dati.
Sostenibilità: la keyword del 2025
L’attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) non è più un optional. L’adozione di tecnologie “green” diventerà un driver chiave e una grande sfida: dall’ottimizzazione dei data center al contenimento dei consumi energetici dei modelli di IA, fino alla riduzione dell’impronta di carbonio nella filiera media. Entro il 2027, addirittura, la remunerazione di alcuni CIO sarà legata alle scelte sostenibili adottate dall’azienda. Nel 2025, progettare campagne digitali non significa solo raggiungere obiettivi di business, ma anche ridurre gli sprechi, valorizzare i contenuti di qualità, supportare filiere mediali etiche e sostenere media più inclusivi.
Retail media, supply chain digitale e partnership
Il 2025 vedrà un’esplosione del retail media, con i grandi retailer che diventeranno veri e propri hub di dati e inventory pubblicitaria. Parallelamente, il settore media continuerà a ripensare la filiera programmatic, puntando su metriche di qualità, brand safety e attenzione del pubblico. Le partnership strategiche tra piattaforme tecnologiche, editori e marchi saranno fondamentali per offrire contenuti di valore e migliorare l’esperienza dell’utente. Ciò significa una maggiore trasparenza, una lotta più efficace contro siti creati appositamente per monetizzare la pubblicità (made-for-advertising) e un impegno per un ecosistema mediale più equo.
Un futuro diseguale, ma pieno di opportunità
Un aspetto su cui il report Dentsu insiste è la distribuzione diseguale del futuro digitale. Normative diverse, disuguaglianze di accesso alla tecnologia, differenze culturali e di reddito renderanno l’esperienza online estremamente frammentata. I brand dovranno comprendere le realtà locali, creare contenuti e strategie su misura e, perché no, farsi agenti di cambiamento, sostenendo l’accesso a contenuti di qualità per i meno privilegiati.
In conclusione, il 2025 sarà un anno di “impatto”, in cui l’IA generativa, la sostenibilità e la qualità dell’esperienza digitale guideranno la trasformazione del marketing e della comunicazione. L’uso responsabile dell’IA, l’importanza di contenuti autentici, la protezione della privacy e l’integrazione dell’ESG nelle strategie aziendali saranno i cardini attorno a cui ruoteranno le decisioni di marketer e aziende. Chi saprà cogliere queste sfide, leggendo i segnali dei mercati e delle comunità, potrà trasformare un panorama complesso e in continua evoluzione in un terreno fertile per innovazione, crescita e fiducia.
*Fonti:
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