Public Speaking: chi hai di fronte quando presenti in pubblico?

11 Marzo 2019 Sottosopra comunicazione

Public Speaking: chi hai di fronte quando presenti in pubblico?

Le occasioni per parlare in pubblico fanno parte del quotidiano in Sottosopra Comunicazione, sia che si presenti una strategia a un cliente sia che si conduca un seminario formativo.
Parlare a un pubblico, piccolo o grande che sia, ti espone sempre alla necessità di essere accettato, ascoltato e creduto e capire chi hai davanti è essenziale per impostare una presentazione nel modo corretto.

Sarà capitato anche a voi, almeno una volta, di parlare a più persone in una sala ovale stile Casa Bianca o sul palco di un evento, e in quei casi la sfida è sempre la stessa: chi avremo di fronte? E soprattutto: come mantenere alta l’attenzione di tutti?

In una delle giornate formative organizzate da Asseprim, abbiamo avuto il piacere di conoscere Margherita Cicchetti, straordinaria stratega della comunicazione e della PNL, che ha dato un nome e un profilo ai partecipanti “difficili” che si incontrano di frequente durante eventi, presentazioni, corsi formativi.

Ecco l’elenco, leggermente reinterpretato secondo la nostra esperienza.

10 partecipanti difficili che puoi incontrare in un pubblico
(e come affrontarli)

  1. Il Domandologo
    Fa domande di contenuto o di relazione, chiede per emergere, per farsi notare, parla di sé e non arriva mai al dunque.
    È difficile perché fa perdere tempo. Il lato positivo? È un partecipante attivo.
    Per gestirlo è utile definire quando si possono fare domande e promettergli che risponderete ai suoi quesiti a fine intervento oppure via email.

  2. Il Logorroico
    Inizia a fare una domanda ma si perde, si ascolta, si risponde, in poche parole: se la canta.
    Come fermarlo se la cosa diventa troppo lunga? Proponetegli di proseguire magari durante la pausa caffè.

  3. Il Criticone
    Comincia dicendo “Non per fare polemica….” e non vi molla più.
    Come arginarlo? Spiazzandolo con frasi come “È importante avere una persona che ci fa vedere sempre il rovescio della medaglia, per favore continua a farlo.”
    Se invitate una persona che vuole contrastarvi a continuare a intervenire, lo metterete in crisi.

  4. Il Saccente
    Il classico primo della classe che vuole emergere e dimostrare di essere più competente del relatore.
    L’antidoto? Anestetizzatelo invitandolo a prendere la parola: “Non è facile incontrare persone così preparate che ci portino altro contenuto, prego si accomodi.”

  5. Il Mormoratore
    Parla ininterrottamente generando un fastidioso brusio.
    Il consiglio? Ridurre la distanza fisica tra voi e il mormoratore senza dire nulla: avvicinarsi a lui mentre mormora gli farà avvertire la vostra presenza e lo “spegnerà” in modo elegante.

  6. Il Negativo
    Passivo e demotivato, il piattume totale: o non è interessato o è molto timido. È il classico partecipante che è stato obbligato a partecipare ma le spese non dovete farle voi: provate a coinvolgerlo attivandolo con lo sguardo o con qualche domanda che lo riguardi.

  7. Il Contro-leader
    È il più pericoloso di tutti: attacca frontalmente e non risparmia colpi del tipo “Come mai è venuta lei e non il suo capo?”
    Rispetto al saccente, che vuole solo emergere, il contro-leader fa di tutto per dimostrare che non siete all’altezza di sostenere la presentazione perché il suo scopo inconscio è prendere il vostro posto.
    Prosegue imperterrito con frasi come “Che studi ha fatto per affermare questo?” o “Sarà un suo parere ma io non sono d’accordo”.
    Attaccare il contro-leader è rischioso e il più delle volte non potete permettervelo.
    Come metterlo a tacere quindi?
    Mentre attacca, osservate il gruppo per individuare i gregari a suo e a vostro favore. Fate in modo che siano i vostri sostenitori a rispondere alle sue provocazioni, invitandoli a intervenire con una semplice domanda “tu cosa ne pensi?”.
    In questo modo lascerete fare il “lavoro sporco” agli altri senza esporvi in prima persona.
    “Posso chiederle di formulare meglio la sua domanda?” È la chiave di volta: chi domanda, comanda. E quando il contro-leader è costretto a riformulare l’attacco non è mai aggressivo come nella prima uscita.

  8. I Gregari del contro-leader
    Sono coloro che annuiscono quando il contro-leader sferra la sua offensiva.
    Sono condizionati dalla sua figura, non assumono una posizione autonoma e obbediscono all’autorità. Individuateli nel gruppo per non interpellarli mai.

  9. I Gregari del leader
    Sono i vostri preziosi alleati, quelli che non si schierano mai con il contro-leader ma riconoscono nelle vostre capacità un valore.
    Sono coloro che cercherete con lo sguardo e coinvolgerete più volte nel dibattito.

  10. Il Maleducato
    Questo lo aggiungiamo noi perché non è raro incontrarlo: passa tutto il tempo con lo sguardo incollato allo smartphone senza interessarsi minimamente a ciò che state dicendo, è troppo impegnato per prestarvi attenzione.

    Anche a voi è capitato di imbattervi qualche volta in un di questi dieci partecipanti difficili? Ma soprattutto: ce ne sono altri che non abbiamo elencato in questo decalogo?
    Aspettiamo i vostri commenti!
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