Oggi, mercoledì 13 maggio 2021, è l’Italy Overshoot Day, ovvero il giorno in cui il Pianeta finirebbe le sue risorse annuali se tutti consumassero come noi italiani. Rispetto agli altri paesi del mondo siamo messi maluccio. Il nostro giorno di sovrasfruttamento delle risorse arriva infatti ben prima di quello globale, che negli ultimi anni si raggiunge attorno al 20 agosto.
Come si calcola l’Italy overshoot day?
Il Global Footprint Network è un organismo indipendente che ogni anno si occupa di stimare quanto velocemente consumiamo le risorse terrestri. Si mettono in relazione due parametri: l’impronta ecologica degli individui e la biocapacità del Pianeta di rigenerare risorse naturali. Quando l’impronta ecologica di un Paese supera la sua biocapacità di rigenerare risorse, si entra in deficit energetico. Significa che il Paese deve affidarsi all’energia e alla capacità di smaltimento di altri Stati, emettendo grandi quantità di CO2 in atmosfera.
Se tutti vivessero con i nostri ritmi, occorrerebbero 2,72 Terre per soddisfare le esigenze della popolazione terrestre
Come è potuto accadere?
Attualmente, l’intera umanità consuma risorse per 1,7 Terre, un dato medio decisamente più basso di quello italiano (2,72 Terre). Fino agli anni Settanta, l’utilizzo di risorse era ancora piuttosto equilibrato e la popolazione relativamente contenuta. Ma il successo del modello economico capitalistico e il boom consumistico post bellico ci hanno portato dove siamo oggi. Il sistema capitalistico si basa su un’ipotetica crescita infinita, realisticamente poco compatibile con la fisica planetaria. Per quanto enorme, la Terra ha una grandezza finita e dei limiti in termini di risorse. Ecco perché un modello più circolare dell’economia è decisamente più sostenibile.
L’emergenza COVID-19 ha aiutato veramente il pianeta?
Il Global Footprint Newtwork sostiene che sia ancora presto per individuare cambiamenti significativi. Per il momento si stima che nel 2020 ci sia stata una riduzione dell’8% dell’impatto ambientale dell’industria del legname, del 14% di emissioni di anidride carbonica ma purtroppo poca differenza in termini di spreco di cibo. La pandemia ha infatti sconvolto in modo significativo il sistema alimentare globale, aumentando sia lo spreco che la malnutrizione tra le popolazioni più povere.
Quanto è la tua impronta e quanto conta realmente? Fai il test!
Grazie al sito Footprint Calculator è possibile verificare quanto impattiamo personalmente sul nostro pianeta. Per quanto le infografiche allegre rendano l’esperienza molto carina, il risultato potrebbe lasciarvi senza parole. Di sicuro ha scioccato me, una vegana senz’auto che vive in una casa alimentata con energia rinnovabile e che prendeva (al netto del covid) un solo volo intercontinentale l’anno. Pensavo che avrei ottenuto un risultato quantomeno migliore della media del mio paese, e invece pare che riesca a fare pure peggio. Il mio stile di vita consuma le risorse di tre pianeti terra l’anno.
Il disclaimer del sito aiuta a ragionare in scala più grande: l’impronta ecologica di una persona include infatti sia impatti personali che sociali. L’impronta associata al cibo, alla mobilità e alle merci è più facile da influenzare direttamente attraverso le scelte di vita. Tuttavia, l’impronta di una persona include anche parte dell’impatto della società in cui vive, i suoi servizi pubblici, le strade, le infrastrutture… Questo è il motivo per cui, se vogliamo raggiungere la sostenibilità, dobbiamo concentrarci su tutte le nostre scelte.
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