Che cosa ci ricorderemo del 2023 appena trascorso? Secondo noi, una parola su tutte è esplicativa: Chat GPT. Il 2023, infatti, è stato l’anno nel quale l’intelligenza artificiale è entrata a far parte delle vite di una consistente fetta di persone e, sopra a tutti, Chat GPT ha avuto un successo immediato, che continua tuttora: il 30 novembre 2022, a cinque giorni dal lancio, aveva infatti già superato il milione di utenti, che sarebbero arrivati a 100 milioni due mesi dopo, arrivando nell’ottobre 2023 a contare 1,7 miliardi di utenti.
L’intelligenza artificiale è qui per restare, così come tanti altri trend digital che saranno i protagonisti di questo 2024. Scopriamoli.
AI verificata e per creare esperienze su misura
L’intelligenza artificiale è uno strumento utile, potente, importante, se utilizzato correttamente. Per questo L’Unione europea ha fatto un passo significativo verso l’approvazione di una normativa che regoli gli strumenti di intelligenza artificiale, ovvero l’AI Act, la prima legislazione completa al mondo per disciplinare l’intelligenza artificiale, andando a gestire problemi che nascono proprio con l’utilizzo incontrollato dell’AI e che potrebbero essere fake news, contenuti deepfake, privacy dei dati e violazioni di copyright. Ma, se utilizzata correttamente, cosa comporterà l’intelligenza artificiale? Sicuramente una modifica nell’asset di alcuni ruoli e strutture aziendali: Il Future of Jobs Report 2023 del World Economic Forum, infatti, ha evidenziato che circa il 75% delle imprese prevede di adottare l’IA generativa, provocando inevitabili impatti nell’ambito occupazionale. Si prevede una riduzione di alcuni ruoli, quindi, mentre emergeranno nuove figure specializzate in intelligenza artificiale, apprendimento automatico, analisi dati, data science e trasformazione digitale.
Anche nella realizzazione dei contenuti l’AI avrà il suo ruolo, che sarà tutto fuorché secondario: da uno studio del 2021 di McKinsey & Company, infatti, emergeva già una forte necessità da parte delle persone di ricevere contenuti iper-personalizzati per essere spinte all’acquisto: un obiettivo che, grazie all’intelligenza artificiale e alla capacità di questi software di gestire un’ampia mole di dati, molte aziende non avranno difficoltà a fare, diventando sempre più competitive nel proprio settore di riferimento.
Digital trend: nel 2024 i contenuti dovranno essere “sinceri”
Siamo circondati, bombardati, assuefatti da contenuti di ogni tipo. Con quello che sta succedendo all’impero Ferragnez, però, è chiara una cosa: le persone vogliono, cercano, pretendono chiarezza e sincerità. Ecco perché saranno micro e nano influencer i veri protagonisti del 2024, coloro che si prenderanno la fetta di pubblico che cerca contenuti coinvolgenti, più di nicchia forse, ma sicuramente più de core.
E quali, se non i contenuti spontanei e reali, funzionano di più oggigiorno? Sarà proprio questo un altro trend digital del 2024, che in realtà persiste da anni: la creazione di contenuti generati dagli utenti, i cosiddetti UGC Content, per intenderci, utili soprattutto perché generati in diversi momenti del funnel e che vanno, quindi, a intercettare persone che sono in momenti diversi nel percorso di acquisto.
Video sempre più short, social sempre più bidirezionali
Nel novembre 2023 Youtube ha raggiunto i 2 miliardi di iscritti su Youtube Shorts, un dato che ci dice molto di dove stiamo andando: i video che attirano l’attenzione sono video brevi, concisi, che vengono in realtà utilizzati come “infarinatura di un certo argomento”, che nel caso in cui interessasse l’utente, verrebbe poi approfondito. Ecco perché Tik Tok sta sperimentando anche l’upload di video più lunghi, come quelli da 30 minuti: per fare concorrenza a Youtube e prendersi una fetta di mercato di chi ai video-spiegoni ci è affezionato da un bel po’ e non intende rinunciarvi.
Anche i social, dalla loro nascita, sono cambiati e non poco: nati per mettere in connessione persone ovunque si trovassero e per “urlare” la propria in ogni momento, sono adesso più che mai bidirezionali, con chat e gruppi privati nei quali le persone condividono post e prodotti, ma senza doverlo far sapere a chiunque. Questa evoluzione, nota come “cozy web“, è rappresentata da quegli spazi digitali privati (come le chat per l’appunto) in cui le persone si confrontano sfuggendo però agli annunci pubblicitari invadenti. Di conseguenza, i marketer devono trovare una soluzione a questa importante sfida e, non a caso, proprio il CEO di WhatsApp ha ammesso che l’azienda sta pensando di introdurre annunci pubblicitari all’interno dell’app, anche se non nella casella di posta principale, per monetizzare la piattaforma di messaggistica. Un pensiero che la dice lunga su dove preferiamo passare il nostro tempo digitale e cosa vogliamo evitare, soprattutto.
La privacy prima di tutto
Passiamo gran parte del nostro tempo online e i nostri dati sono alla mercé potenzialmente di chiunque, ma tra i trend digital 2024 c’è ancora, e per fortuna, il rafforzamento della privacy. Secondo un’indagine condotta da Razorfish, il 65,8% dei consumatori statunitensi ritiene che la trasparenza da parte delle aziende sull’uso dei dati personali sia fondamentale per guadagnare fiducia, un dato che riflette una crescente consapevolezza delle persone che interagiscono con i contenuti dei vari brand. Inoltre, l’avanzamento delle tecnologie di crittografia e la fine dei cookie di terze parti saranno solo due dei molteplici ostacoli a cui i marketer dovranno adattarsi nel corso di questo 2024.
Come fare? Senza dubbio adottando procedure di consenso e di opt-in, permettendo agli utenti di conoscere quali dati verranno raccolti e come saranno utilizzati. Inoltre, attribuire priorità ai dati di prima parte provenienti direttamente dal sito web aziendale emerge come un punto di partenza cruciale, soprattutto in considerazione della graduale eliminazione dei cookie di terze parti.
Sostenibilità è la vera keyword 2024
Che anche il digital debba andare in una direzione sostenibile non ci stupisce, ma in che modo? L’arduo compito tocca all’IT, che deve avere un approccio sostenibile per quanto riguarda l’energia richiesta dall’AI, dai data center e dall’analisi della mole sempre più crescente di dati. Ma c’è di più: entro il 2027, il criterio ESG (Ambientale, Sociale e di Governance) sarà integrato come un elemento chiave per valutare il compenso dei Chief Information Officer (CIO) aziendali. Entro quell’anno, infatti, il 25% dei CIO verrà remunerato anche sulla base dell’effetto generato dall’adozione di tecnologie sostenibili in azienda.
In conclusione, il panorama digitale del 2024 è un terreno fertile per l’evoluzione e l’innovazione, in diversi ambiti: l’impatto di Chat GPT nel 2023 è stato evidente, con milioni di utenti raggiunti in pochi giorni e, l’intelligenza artificiale, la regolamentazione ESG, la personalizzazione dei contenuti e la privacy emergono come driver chiave dei trend digital del 2024. L’uso responsabile dell’IA, la creazione di contenuti autentici e la sostenibilità sono al centro delle sfide e delle opportunità che attendono marketer e aziende, con un 2024 che si preannuncia essere un anno di trasformazione digitale e consapevolezza, dove le decisioni informate e sostenibili guideranno il futuro del marketing, della tecnologia, ma anche degli utenti.
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